Il tema del viaggio incorcia quello della violenza

Il tema del viaggio incrocia quello della violenza

Il tema del viaggio incrocia quello della violenza

C’è anche un reading prodotto da Teatrando, con la regia di Paolo Zanone, tra gli appuntamenti di “Donne in viaggio”, la rassegna a cura di VocidiDonne inserita tra i momenti di approfondimenti della V edizione di “Viaggio: orizzonti, frontiere, generazioni”. Lo spettacolo sarà proposto Sabato 13 maggio alle 21.00 a Palazzo Ferrero al Piazzo, con ingresso libero fino a esaurimento posti.

“La solitudine del viaggio”, interpretato da tre giovani attori con l’accompagnamento di una violoncellista, affronta il tema della violenza contro le donne. Il testo è tratto dal racconto “Il valzer”, scritto da Monica Gasparini, che si è ispirata a un reale fatto di cronaca: una violenza subita in treno da una giovane donna, che stava rientrando a casa dal lavoro.

L’autrice ha fatto leggere questo racconto a Paolo Zanone che, oltre a essere direttore artistico, regista e attore della compagnia Teatrando, è anche ideatore degli “Uomini in scarpe rosse”, il primo flashmob proposto da soli uomini per sensibilizzare altri uomini sul dramma della violenza sulle donne.

“È un racconto molto toccante – commenta il regista – e dopo la prima lettura ho subito detto a Monica che si prestava per essere teatralizzato in forma di reading. All’interno della compagnia non c’erano però gli interpreti adatti, per questioni anagrafiche soprattutto. I tre giovani attori professionisti che ho scelto sono stati compagni di studi di mio figlio al Teatro Stabile del Veneto o suoi colleghi di lavoro. Li ho visti in scena in varie occasioni e ho pensato che fossero giusti per i rispettivi ruoli. L’estate scorsa, poi, ho avuto occasione di ascoltare la violoncellista. È bravissima e il suono dello strumento mi è sembrato perfetto per le atmosfere del racconto”.

I tre protagonisti della vicenda, interpretati da Chiara Pellegrin, Elia Galeotti e Giacomo Mangiola, sono la vittima e due aggressori. Il racconto si sviluppa su sei monologhi. Ciascuno dei tre, infatti, racconta in terza persona la propria storia prima del momento della violenza, poi riprende la parola per condividere, in prima persona e a fatto avvenuto, il proprio punto di vista. Alle parole si alternano i momenti musicali, affidati al violoncello di Giulia Gillio Gianetta.

“Il racconto complessivo è molto forte emotivamente – aggiunge il regista – perché mette in gioco temi connessi a quello principale della violenza e invita a una riflessione profonda. Nella prima serie di racconti si ascolta il dramma nella vita dei due ragazzi e la serenità di quella della vittima. Nasce quasi un senso di compassione nei confronti dei due aggressori, che tende a scomparire quando le loro azioni li inchiodano. Seppur proposto in forma di reading e privo quindi di una effettiva azione, nella messa in scena ho voluto svincolarmi dall’idea della semplice lettura in piedi davanti al leggio. La musica accompagnerà il passaggio da una storia all’altra, facendo da collegamento. Ci saranno brani tratti dal repertorio classico, ma anche qualcosa di più contemporaneo”.

Alla serata interverrà anche Marta Layla Napolitano, capotreno invitata dall’associazione VocidiDonne, che porterà la sua personale testimonianza, anche molto cruda, su esperienze viste e vissute nel suo lavoro. Le sue parole saranno la dimostrazione di come, ancora oggi, una donna non veda riconosciuti l’autorità e il rispetto dovuti al proprio ruolo.